Dal 1° gennaio 2023 i crediti d’imposta transizione 4.0 hanno subito un drastico ridimensionamento. Le aliquote vigenti nel 2022 continuano ad essere applicabili per gli investimenti prenotati entro il 31 dicembre 2022 se effettuati entro il 30 settembre 2023.

Vediamo insieme quali sono le agevolazioni confermate dalla Legge di Bilancio 2023 per i nuovi investimenti.

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Cos’è la Transizione 4.0?

Il Piano Transizione 4.0 ha lo scopo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni materiali e immateriali, funzionali a potenziare la ricerca, favorire il trasferimento tecnologico e promuovere la trasformazione digitale dei processi produttivi, laddove i processi stessi risultano sensibilmente migliorati.

Vengono riconosciute 3 differenti tipologie di credito d’imposta:

  • Investimento in beni materiali e immateriali connessi alla trasformazione digitale dei processi produttivi
  • Ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica
  • Attività di formazione sulla digitalizzazione e di sviluppo delle relative competenze

Chi può usufruire degli incentivi 4.0?

Il credito di imposta Transizione 4.0 è riconosciuto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Si precisa che, la fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Transizione 4.0: quali sono i beni agevolabili

Gli investimenti agevolabili sono quelli funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, compresi nell’allegato A della Legge di Bilancio 2017 (legge n. 232/2016).

In particolare, i beni agevolabili si suddividono in 3 categorie:

  1. beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti. (Ad esempio, macchine utensili destinate ad una serie di operazioni; magazzini automatizzati e interconnessi; ecc.);
  2. sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità. Ad esempio, in questa categoria rientrano: sistemi intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici; strumenti e dispositivi per l’etichettatura, l’identificazione o la marcatura automatica dei prodotti, ecc.;
  3. dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0. In questa categoria rientrano: sistemi per il sollevamento/traslazione di carichi o oggetti esposti ad alte temperature; dispositivi wearable e di realtà aumentata; apparecchiature di comunicazione tra operatore e sistema produttivo; interfacce uomo-macchina (Human Machine Interface, HMI) intelligenti.

beni possono essere:
– acquisiti in proprietà o in leasing;
– realizzati in economia o mediante appalto.

Sono, invece, ESCLUSI:

  • beni materiali strumentali con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%;
  • fabbricati e le costruzioni;
  • beni indicati nella tabella di cui all’allegato 3 alla Legge di Stabilità 2016, ossia: condutture utilizzate dalle industrie di imbottigliamento di acque minerali, dagli stabilimenti termali e idrotermali; condutture per la produzione e distribuzione di gas naturale; materiale rotabile;
  • beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti.

Aliquote beni materiali e immateriali

Per le imprese che intendono effettuare investimenti 4.0 e che non hanno effettuato ordini o versato acconti pari al 20% del valore del bene al 31 dicembre 2022, sono previste le seguenti percentuali agevolative:

Beni Strumentali Materiali e tecnologicamente avanzati

(vedi Allegato A alla Legge di Bilancio 2017)

 Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025 (Ordine accettato dal fornitore e avvenuto pagamento di almeno il 20% nel 2025)Credito d’imposta fruibile in:
Beni materiali (vedi Allegato A alla Legge di Bilancio 2017)20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

10% per investimenti da 2,5 e fino a 10 milioni di euro;

5% per investimenti da 10 e fino a 20 milioni di euro.
tre quote annuali di pari importo

Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0

(vedi Allegato B alla Legge di Bilancio 2017)

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

  Credito d’imposta fruibile in:
Beni immateriali (vedi Allegato B alla Legge di Bilancio 2017)20% per investimenti fino a 1 milione (dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 con ordine e acconto pari al 20% entro il 2023);

15% per investimenti fino a 1 milione (dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 con ordine e acconto pari al 20% entro il 2024);

10% per investimenti fino a 1 milione (dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 con ordine e acconto pari al 20% entro il 2025).
tre quote annuali di pari importo

Guida all’accesso agli incentivi 4.0 per professionisti e aziende

Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui agli allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Per i beni di costo non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

Il nostro supporto per affrontare la transizione 4.0

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