Con il Decreto del 18 luglio 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha stanziato un fondo di 150 milioni di euro per sostenere la digitalizzazione delle PMI e dei lavoratori autonomi italiani. Si tratta di un’iniziativa per incentivare il potenziamento della sicurezza informatica tramite un voucher volto ad agevolare l’adozione di servizi cloud e soluzioni di cyber security, elementi di differenziazione competitiva per piccole e medie imprese e professionisti del settore.
Approfondiamo insieme cosa finanzia il voucher, quali sono i requisiti di accesso e le tempistiche per presentare domanda.
Che cos’è il voucher cloud e cyber security e cosa finanzia
Il voucher è un contributo a fondo perduto pensato per finanziare l’acquisto di servizi e tecnologie d’avanguardia. L’obiettivo è duplice: innalzare il livello di protezione contro gli attacchi informatici e favorire una migrazione sicura verso soluzioni di cloud computing.
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Ambito Cyber Security
- soluzioni hardware come: firewall, firewall di nuova generazione (NGFW), router o switch, dispositivi di prevenzione delle intrusioni (IPS);
- soluzioni software come: antivirus e antimalware, software di monitoraggio delle reti, soluzioni di crittografia dei dati, sistemi di gestione delle informazioni e degli eventi di sicurezza (SIEM), software di gestione delle vulnerabilità.
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Ambito Cloud Computing
- servizi cloud infrastrutturali (IaaS) e di piattaforma (PaaS) come: virtual machine, servizi di storage & backup, network e security (includi connettività VPN e servizi DDoS), database;
- servizi cloud SaaS come: software di contabilità, soluzioni per la gestione delle risorse umane (HRM), sistemi di gestione produttività/workflow (ERP), incluse soluzioni di produttività aziendale integrate con funzionalità di intelligenza artificiale, software per la gestione di contenuti digitali (CMS) ed e-commerce, strumenti per gestire le interazioni con i clienti (CRM) che includono, fra gli altri, i servizi di collaborazione e centralino virtuale (UCC e PABX)
A chi è rivolto il voucher cloud e cyber security: i requisiti di accesso
L’articolo 2 del Decreto Ministeriale 18 luglio 2025 chiarisce chi sono i beneficiari delle agevolazioni:
- le micro, piccole e medie imprese (PMI) con sede in Italia
- i lavoratori autonomi, ovvero i liberi professionisti con Partita IVA
Esistono però dei prerequisiti tecnici stringenti per accedere al fondo:
- connettività: l’impresa deve disporre di una connessione internet con velocità pari o superiore a 30 Mbps
- fornitori qualificati: le soluzioni devono essere erogate da partner accreditati dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN)
- standard cloud: per i servizi in cloud è richiesto il rispetto dello standard di sicurezza QC1
Piani di spesa ammissibili
Come indicato nel sito ministeriale, le agevolazioni sono concesse come contributo a fondo perduto nella misura massima del 50% delle spese ammissibili. Le agevolazioni non potranno superare, in ogni caso, l’importo di 20 mila euro. I piani di spesa riguardanti i predetti prodotti/servizi, il cui importo non deve risultare inferiore a 4 mila euro, devono:
- avere una durata non superiore a 12 mesi decorrenti dalla data di comunicazione del provvedimento di concessione delle agevolazioni, qualora il piano sia attuato unicamente mediante acquisto diretto di uno o più servizi/prodotti;
- essere collegati, nei casi diversi da quello sopra indicato, ad abbonamenti di durata non inferiore a 24 mesi. Qualora la durata dell’abbonamento ecceda tale termine, le spese ammissibili sono limitate a quelle riconducibili ai primi 24 mesi di abbonamento.
Come e quando fare domanda per il voucher cloud e cyber security
L’agevolazione seguirà una procedura “a sportello”: le domande verranno elaborate in ordine cronologico di arrivo. È quindi fondamentale farsi trovare pronti. Le candidature dei fornitori potranno essere presentate esclusivamente dalle ore 12:00 del 4 marzo alle ore 12:00 del 23 aprile 2026.
Al termine della procedura, il Ministero, con il supporto di Infratel Italia, effettuerà le verifiche previste e pubblicherà entro 60 giorni l’elenco dei fornitori abilitati. Questa scansione temporale non è prorogabile e segna il passaggio dalla normativa alla sua attuazione concreta.
Fase 1: accreditamento fornitori
Prima che le aziende possano fare richiesta, i fornitori devono dimostrare di possedere i requisiti tecnici. Le istanze per l’inserimento nell’elenco ufficiale potranno essere presentate dal 4 marzo 2026 al 23 aprile 2026.
Fase 2: domande per i beneficiari
Una volta pubblicato l’elenco dei fornitori abilitati, si aprirà la finestra per le PMI e i professionisti. In questa fase sarà necessario presentare la documentazione tecnica, i preventivi ufficiali e il piano di spesa.
Nota Bene: possono iscriversi anche i fornitori non presenti nel catalogo ACN in possesso di determinate certificazioni, quali:
- ISO 9001: attesta che un’organizzazione ha implementato un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) conforme ai requisiti della norma internazionale ISO 9001
- ISO/IEC 27001: standard internazionale che definisce i requisiti per un SGSI (Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni)
